Spirito libero by Rosemary Altea

Spirito libero by Rosemary Altea

autore:Rosemary Altea
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-14T00:00:00+00:00


Un diverso genere di cura

Fu Mick McGuire a condurlo da me. È capitato talmente tanto tempo fa che ho dimenticato il suo nome, ma la sua storia è indimenticabile.

Chiamiamolo Simon. Aveva meno di vent'anni. Mick l'aveva conosciuto quando si era tagliato i polsi tentando di suicidarsi. Aveva già cercato di uccidersi molte volte, fallendo nell'intento, e riuscendo solo a rovinarsi braccia e polsi e a diventare sempre più confuso e disperato. Chiedeva a gran voce e chiaramente aiuto.

Mick era un ottimo guaritore, ma dopo due o tre sedute con Simon si era reso conto che il giovane aveva bisogno di un genere diverso di cura, che io sarei stata meglio in grado di somministrargli. E così, senza raccontarmi nulla della storia di Simon, mi chiese se poteva portarlo da me.

Simon era alto e magro, con i capelli biondo rossicci, molto serio ed estremamente agitato. Dandogli il benvenuto a casa mia gli presi la mano e notai quanto la sua pelle fosse umida. Tutto quello che Mick mi aveva detto di lui era che quel giovane aveva bisogno del mio aiuto e, mentre lo osservavo sedersi, raddrizzandosi sulla sedia, capii subito quanto fosse vero.

Chiacchierammo dapprima in modo leggero e disinvolto, ma eravamo soprattutto Mick e io a parlare. Simon continuava a starsene seduto rigido, teso, malgrado i nostri tentativi di farlo rilassare e partecipare ai discorsi. Poi la voce di Aquila Grigia, dolce e pacata nel mio orecchio: È ora, siamo pronti per te.

Allora le vidi. Una donna sulla sessantina e una di circa ottant'anni. La somiglianza tra le due era tale che compresi immediatamente che erano madre e figlia. Ma quello a cui non ero preparata, che non avevo mai visto prima e che non avrei più visto, fu il modo in cui si spingevano l'una con l'altra.

Lo voglio fare io, disse la più vecchia. Tocca prima a me, lui è mio figlio, tu sei solo la nonna, smettila d'interferire, ribatté l'altra. No, e No, e Vai fuori dai piedi.

Stupita, guardai Aquila Grigia non sapendo che fare, come interpretare quello che vedevo.

È mio figlio.

Già, e l'hai allevato proprio bene. Guardalo. È tutta colpa tua.

Oh, no, non incolpare me, io ho fatto del mio meglio. Se tu non ti fossi intromessa...

E continuarono a litigare, accapigliandosi come due galline per una briciola di pane. Spingendosi, urtandosi, spostandosi, gareggiando per il primo posto.

Mick e Simon erano naturalmente ignari di tutto ciò, incapaci di vedere o sentire e io stavo attenta, parlando con Aquila Grigia, a non mostrare la mia costernazione.

Che devo fare? mormorai alla mia guida, perplessa perché Aquila Grigia appariva calmo e apparentemente indifferente a tutto quell'azzuffarsi e litigare.

Ebbene, fai solamente quello che devi fare, rispose lui, lanciandomi un sorriso un po' scherzoso. Ricorda, sono ospiti a casa tua e hanno bisogno del tuo aiuto per parlare con il ragazzo. Poi: E ricordati anche, Rosemary, che è Simon ad avere veramente bisogno di aiuto e che è per questo che loro sono qui. Non perdere di vista questa verità.

Mentre Aquila Grigia e io parlavamo, le due donne avevano continuato a litigare.



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